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L’India sta emergendo come uno dei mercati più dinamici e promettenti del settore alimentare globale. Con oltre 1,4 miliardi di abitanti e una classe media in costante espansione, il paese rappresenta un terreno fertile per operatori foodservice B2B, sia nazionali che internazionali.
I driver principali? Digitalizzazione, domanda crescente di prodotti plant-based e clean label, espansione delle aree rurali e nuove strategie di ingresso nel mercato. In questo contesto, comprendere gli "India food market trends" è fondamentale per cogliere le opportunità dei prossimi anni.
Il boom del food delivery: modelli, piattaforme, opportunità B2B
Secondo un report di GlobesNewswire, 2025, il mercato indiano del food delivery crescerà da 31,77 miliardi di dollari nel 2024 a oltre 140 miliardi di dollari entro il 2030, con un CAGR del 28,17%. In confronto, il mercato del food delivery in Europa presenta un CAGR medio del 9,38% (GlobesNewswire), mentre negli Stati Uniti si attesta intorno al 10,3% (Grand View Research), sottolineando la rapidità di espansione del mercato indiano rispetto ai mercati più maturi.
Case Study: Zomato e Hyperpure
Fondata nel 2008 come piattaforma per recensioni di ristoranti, Zomato è diventata una super-app del foodservice in India. Oggi offre un ecosistema integrato che include food delivery, abbonamenti per consumatori (Zomato Gold), prenotazioni e soprattutto Hyperpure, la sua piattaforma B2B per la fornitura di ingredienti e materie prime ai ristoratori.
Lanciato nel 2019, Hyperpure consente ai ristoranti affiliati di acquistare prodotti freschi, tracciabili e certificati direttamente da agricoltori, produttori e fornitori selezionati. La proposta punta su qualità e trasparenza, elementi cruciali in un mercato dove la sicurezza alimentare è sempre più centrale. Grazie a un'infrastruttura logistica proprietaria, Zomato garantisce la consegna giornaliera di frutta, verdura, latticini, carne, spezie e altri ingredienti già pronti per l’uso in cucina, semplificando l’operatività dei ristoratori. A inizio 2025, Hyperpure serviva oltre 25.000 ristoranti in 15 città indiane.
Case Study: Swiggy e Instamart/Bolt
Swiggy, lanciata nel 2014, è diventata in pochi anni una delle principali piattaforme indiane di food delivery. Ma è soprattutto attraverso Instamart (quick commerce) e Swiggy Bolt (servizi logistici ultrarapidi) che l’azienda ha ampliato il proprio impatto sul foodservice e il grocery.
Instamart offre consegne di prodotti alimentari, snack, bevande e ingredienti freschi in meno di 15 minuti, grazie a una rete crescente di dark store posizionati strategicamente nei grandi centri urbani. A supporto, Swiggy Bolt ha introdotto soluzioni logistiche last-mile più veloci, riducendo drasticamente i tempi di attesa. Questo approccio ha trasformato le abitudini dei consumatori e le aspettative di servizio, influenzando indirettamente anche le strategie dei ristoratori.
Nel 2025, il quick commerce rappresenta circa il 40% del volume delle consegne totali di Swiggy (fonte: ET Retail), segno di un cambiamento strutturale nel modo in cui gli indiani accedono al cibo e ai prodotti alimentari.
Clean label, plant-based e nuove esigenze di consumo
I consumatori indiani mostrano una crescente attenzione verso salute, sostenibilità e trasparenza, spinti da una maggiore disponibilità di informazioni, dall’aumento della consapevolezza ambientale e da una crescente influenza di tendenze globali legate a benessere e responsabilità sociale. Il mercato delle proteine in India è cresciuto fino a USD 3,8 miliardi nel 2024, con proiezioni che lo portano a 10,5 miliardi di dollari entro il 2035 (Market Research Future, 2024), trainato dalla domanda di alternative plant-based e dal boom della nutrizione sportiva. A ciò si aggiunge l’innovazione tecnologica e il sostegno governativo al settore agroalimentare.
Case Study: GoodDot
GoodDot, startup indiana pioniera nel settore plant-based, ha introdotto oltre 50 alternative plant-based per piatti tradizionali come keema pav e mutton curry, piatti tradizionalmente a base di carne rispettivamente macinata e di montone. GoodDot ne ha sviluppato varianti 100% vegetali per mantenere sapore e consistenza, adattandoli a una dieta etica e sostenibile.
L’azienda collabora con ristoranti locali come Bademiya a Mumbai, una catena iconica con oltre 10 sedi attive in città e nei sobborghi, portando l’offerta vegetale in contesti mainstream.
Opportunità e strategie di ingresso per il foodservice internazionale
L’India offre un ecosistema favorevole a partnership internazionali grazie a un quadro normativo in evoluzione e a un sistema distributivo sempre più sofisticato. Un ruolo chiave in questo contesto è svolto dalla FSSAI (Food Safety and Standards Authority of India), l’ente governativo responsabile della regolamentazione e supervisione della sicurezza alimentare nel Paese.
Negli ultimi anni, la FSSAI ha introdotto numerose riforme per allinearsi agli standard internazionali, semplificare i processi di registrazione per gli operatori del settore e rafforzare la tracciabilità dei prodotti lungo tutta la filiera, facilitando l’ingresso di ingredienti, tecnologie e format di ristorazione provenienti dall’estero.
Fiere internazionali come SIGEP possono rappresentare un canale strategico per iniziare a esplorare il mercato indiano. Incontrare buyer e distributori indiani senza dover necessariamente effettuare trasferte permette di comprendere dinamiche, creare contatti e pianificare alleanze con più consapevolezza.
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