Nel 2025, il concetto di value ha fatto un passo avanti. Non si tratta più di abbassare il prezzo, ma di offrire proposte chiare, intuitive e spesso arricchite da strumenti digitali. Un’esperienza che si racconta da sola, perché sa parlare di qualità, semplicità e convenienza.
Secondo Circana, nel trimestre chiuso a giugno 2025, il traffico legato ai menu value è cresciuto dell’1%, mentre il foodservice statunitense, in generale, ha registrato un lieve calo dell’1% (Circana, 3 settembre 2025).
Un segnale netto: le persone continuano a scegliere con attenzione, cercando formule accessibili che mantengano intatto il gusto dell’esperienza.
Stati Uniti: la soglia psicologica dei 10 dollari
Negli Stati Uniti, la comunicazione “sotto i 10 $” si conferma cruciale. Un’analisi condotta da BTIG in 17 città e ripresa da Restaurant Dive mostra che le portate a base di pollo di Chipotle costano in media 9,60 dollari, mentre le “core entrées” arrivano a 10,31 dollari. Sono prezzi tra il 30% e il 40% più bassi rispetto a catene fast-casual come Cava o Sweetgreen (Restaurant Dive, 11 settembre 2025). Un vantaggio reale, che però non sempre viene percepito dai clienti: la sfida è comunicare il valore, non solo applicarlo.
Regno Unito: il “value for money” domina le scelte
Dall’altra parte dell’Atlantico, i dati raccontano una storia simile. Nel Regno Unito, secondo il report Channel Spotlight Q2 2025 di Lumina Intelligence, i QSR hanno guadagnato +1,1 punti percentuali di quota di mercato nel secondo trimestre, con una frequenza di consumo in crescita del 5,9% e uno scontrino medio a 17,89 sterline (Lumina Intelligence, luglio 2025). A trainare questa crescita è stata una vera ondata di meal deal, con offerte chiare e facilmente confrontabili. Non sorprende, quindi, che un altro studio di Lumina, riportato da CLH News, indichi il “value for money” come driver principale per il 76% dei consumatori britannici (CLH News, 3 giugno 2025).
Giappone: l’àncora dei 500 yen
In Asia il valore si gioca su ancore di prezzo nette. In Giappone, McDonald’s ha seguito una strategia in due fasi. Prima ha lanciato tramite app i “daily special coupons”, con prodotti iconici come le patatine piccole a 100 yen, per stimolare traffico e incentivare l’uso digitale. Dal 12 marzo 2025 ha poi ampliato la gamma dei “Set 500”, reintroducendo un hamburger set a 500 yen. L’effetto combinato si è visto subito: nel mese di marzo le vendite like-for-like sono salite del 5,1% e il numero di clienti del 4,8% rispetto all’anno precedente (McDonald’s Holdings Japan, IR News marzo 2025).
Case history: Greggs e il meal deal da 5 £
Tra i casi europei più interessanti c’è Greggs, che nel Regno Unito propone il “Big Deal”: un meal deal personalizzabile a partire da 5 sterline, con piatto principale, contorno e bevanda inclusa. Sul sito ufficiale l’offerta viene presentata con estrema chiarezza (“Build your dream meal deal from £5”) ed è integrata con servizi digitali come il Click+Collect e il loyalty program (Greggs UK).
Rischi e mitigazioni del modello “value”
Il modello “value for money” ha un potenziale enorme, ma porta con sé alcuni rischi. Il primo è l’erosione dei margini, che può essere contenuta limitando la durata delle promozioni e concentrandole nelle fasce orarie meno frequentate.
Occorre considerare poi la complessità operativa, gestibile predisponendo kit ingredienti dedicati e flussi di lavoro semplificati e la percezione di bassa qualità: qui la leva sta nell’offrire upgrade visibili (un topping extra o un formato leggermente più grande) a fronte di un piccolo sovrapprezzo, così da mantenere alta la percezione di valore.
Un altro rischio, il maggiore, è il leakage delle promozioni, ovvero l’uso fuori target delle offerte, che si può mitigare rendendole attivabili solo tramite app o QR code.
Le app proprietarie permettono di associare ogni offerta a un profilo cliente, monitorando redemption e frequenza. I QR code dinamici, aggiornati di volta in volta, riducono la possibilità di duplicazioni e rendono la campagna tracciabile in tempo reale. Alcune catene sperimentano anche l’uso di codici unici one-time o di logiche di geo-fencing: l’offerta si attiva solo se il cliente è vicino al punto vendita.
Queste soluzioni hanno un duplice vantaggio: proteggono i margini e, allo stesso tempo, creano un data asset prezioso, utile per segmentare meglio i clienti e personalizzare le proposte future. In altre parole, la lotta al leakage non è solo difensiva: diventa un’opportunità per rafforzare la relazione digitale con il consumatore.
Conclusioni
Il 2025 dimostra che il “value” è molto più di una promozione: i modelli “value for money” non sono solo un’opportunità ma una leva strategica necessaria per resistere alla pressione inflazionistica.
L’obiettivo futuro per il foodservice sarà rendere il valore trasparente, credibile e sostenibile: solo così si potrà riconquistare la fiducia dei clienti pur in contesti di costi sempre più alti. Non si tratta di correre al ribasso, ma di progettare un’offerta chiara, coerente e digitale: un “valore” che attrae clienti e, allo stesso tempo, protegge il posizionamento dei brand.
pastry PASTRY PRODUCTS Sigep Vision trends