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foodandtec.com - Sca Italy stima 5,2 milioni di sacchi all’anno e 95 milioni di tazzine di caffè, ovvero una media di 1,6 tazzine per ogni italiano. Nonostante rimanga la tradizione del caffè al bar, nella penisola il consumo domestico di caffè trionfa, raggiungendo l’82% del totale.

Questa è la stima economica di Sca Italy, l’associazione che rappresenta migliaia di professionisti del caffè, dai produttori ai baristi, in tutto il mondo e che si impegna a supportare la filiera, non solo valorizzando il caffè di qualità, ma anche cercando di rendere la catena del valore sempre più sostenibile.

Dal report, dunque, emergono dati interessanti che mostrano una crescita continua del settore del caffè. Difatti, l’esportazione del caffè torrefatto dall’Italia è aumentata del 12,9% nell’arco dello scorso anno e, inoltre, si stima che il numero di tazze di caffè che si consumano giornalmente nel mondo passerà dalle 3,1 miliardi attuali alle 3,8 miliardi nel 2030.

Tuttavia, in termini pro-capite, sono i Paesi del Nord Europa a consumare le maggiori quantità di caffè: al primo posto la Finlandia con 4,4 tazzine giornaliere, seguita dalla Svezia con le sue 3,2 e, infine, la Norvegia con 2,6 tazzine.

Per quanto riguarda invece le occasioni di consumo, nonostante in Italia sia ancora diffusa la tradizione del famoso “caffè al bar”, trionfa il consumo domestico del caffè, che raggiunge l’82% del totale, un dato addirittura superiore alla media del 79% registrata tra i Paesi dell’Unione Europea.

Infine, il report fornisce anche informazioni importanti rispetto alla vendita del caffè torrefatto: attualmente, è la GDO italiana a predominare, vendendo oltre la metà dei volumi. Segue subito dopo la vendita al dettaglio tradizionale, di cui fanno parte i negozi specializzati e gli e-commerce, responsabili del 20,6% delle vendite. Alberghi, ristoranti, caffetterie e catering conquistano un 15,4%, mentre a chiudere la classifica, con un 9,8%, troviamo distributori automatici e Office Coffee Service.